Calzature antinfortunistiche, quali scegliere per lavori in quota? | Amorini
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Calzature antinfortunistiche per lavori in quota

09 GIUGNO 2022

Partiamo dalla domanda: calzature antinfortunistiche, come scegliere il corretto modello per effettuare lavori in quota? La giornata lavorativa dei lavoratori in quota è cadenzata da innumerevoli attività operative.

Un ruolo chiave della sicurezza dell’operatore passa anche attraverso la corretta scelta delle scarpe infortunistiche.

Una scarpa performante che garantisce un’ottima aderenza alla superficie di appoggio, ridurrà il rischio di scivolamento per l’operatore e la conseguente caduta. 

Calzature antinfortunistiche

Scarpe da lavoro

Come noto le scarpe da lavoro rappresentano uno dei primi DPI, dispositivi di protezione individuale, che l’azienda fornisce al proprio dipendente al momento dell’assunzione. Secondo quanto previsto dall’art.77 del D.Lgs 81/08 Testo unico della sicurezza, i datori di lavoro dovranno effettuare la scelta secondo criteri adeguati e solo dopo aver svolto un’accurata valutazione dei rischi.

Per questo nelle realtà aziendali organizzate la fornitura di scarpe antinfortunistica al lavoratore è data in gestione al reparto logistico dell’azienda, secondo le disposizioni del datore di lavoro coadiuvato dal servizio di prevenzione e protezione. 

La procedura: valutazione dei rischi, scelta del DPI, acquisto e fornitura al dipendente, dovrà quindi essere sottoposta al coordinamento del datore di lavoro e all’ufficio di prevenzione e protezione, qualora presente in azienda.

Quali sono le caratteristiche delle scarpe antinfortunistica per i lavori in quota?

Le calzature antinfortunistiche che ottemperino ai requisiti del regolamento UE 2016/425 o alla direttiva 89/686/EEC possono essere considerate DPI. Quindi risultano valido strumento di protezione per i piedi.

Le scarpe lavoro di sicurezza sono progettate e costruite in funzione del rischio da cui devono salvaguardare, in conformità alle norme tecniche europee EN ISO 20344:2011 (Metodi di prova) e EN ISO 20345:2011 (Specifiche delle scarpe di sicurezza) che impongono una protezione della punta del piede con un puntale in grado di sorreggere l’urto di 200J (energia in Joule).

Tralasciamo la trattazione delle scarpe da lavoro EN ISO 20347:2012 che non sono dotate di speciali protezioni delle dita dei piedi. Questa calzature da lavoro sono semplici e di uso meno comune.

Requisiti calzature antinfortunistiche per i lavoratori in quota?

Senza soffermarci sui requisiti di base (Protezione del tallone, puntale resistente ai 200J, suola resistente agli idrocarburi, tomaia con caratteristiche ben precise, etc.) è fondamentale comprendere che la calzatura dell’operatore in quota dovrà protetta contro la perforazione del fondo (e quindi essere di categoria S1P o superiore) ed essere quanto più resistente allo scivolamento possibile. 

Le categorie previste dalla norma tecnica, sono 3 e si differenziano per la resistenza della suola allo scivolamento all’apice dell’uso, dopo un periodo di “rodaggio”: 

  • SRA: calzature testate su piano in ceramica con aggiunta di detergente
  • Calzature SRB: scarpe testate su superficie di metallo con aggiunta di glicerina
  • Scarpe SRC: calzature che superano entrambi i test sopra descritti

Per gli addetti ai lavori in quota sarà quindi sempre consigliabile scegliere scarpe SRC, essendo la suola più performante delle altre. 

S1P src, quali scarpe antinfortunistiche scegliere?

Ma la valutazione non può fermarsi solo alla suola con lamina anti perforazione e con grado di antiscivolosità adeguato. Quindi, quali scarpe antinfortunistiche scegliere? E che cosa altro valutare?

  • Protezione dell’articolazione della caviglia: nei lavori in quota, una caviglia stabile e ben confinata proteggerà l’operatore da storte o dolori articolari durante gli appoggi del piede a strutture metalliche strette o scomode (aspetto fondamentale per chi usa scale anticaduta con binario Soll o Faba o chi lavora su pali e/o tralicci delle telecomunicazioni). Ergo, la scarpa deve essere alta e non bassa.
  • Protezione del malleolo e del metatarso: la certificazione secondo i requisiti AN (malleolo) e M (metatarso) conferiscono alle scarpe di sicurezza ulteriore protezione dell’operatore in quota, in caso di caduta e urto dei piedi contro la struttura. 

Come scegliere scarpe antinfortunistiche?

Oltre ai due punti sopra descritti, occhio anche all’ambiente nella quale sono utilizzate. Esterno o interno?

  • Protezione dal freddo: la certificazione secondo il requisito supplementare CI (cold insulated) garantirà al lavoratore in quota, un piede più caldo e quindi sensibile di una scarpa che non soddisfa tale requisito.
  • Impermeabilità: le scarpe antinfortunistica S3 sono certificate WRU ovvero garantiscono resistenza alla penetrazione e all’assorbimento dell’acqua della tomaia per almeno 60 minuti. Se invece si necessita di una impermeabilità totale, tale requisito è di tipo supplementare e si trova nelle scarpe marcate WR (water resistent): queste sono le scarpe più idonee per garantire al lavoratore in quota, un piede asciutto anche nelle situazioni in altezza.

In definitiva, le calzature antinfortunistiche per i lavori in quota vanno scelte secondo criteri ben precisi. Secondo valutazioni esaustive e ben coordinate con gli operatori stessi. 

In termini prettamente operativi, le calzature antinfortunistiche sono i DPI più utilizzati nel mondo del lavoro e la scelta non può quindi essere vincolata a logiche di prezzo, bellezza o disponibilità del mercato. 

Al contrario, dovrebbe ricadere su modelli specifici per i lavori in quota e su produzioni recenti e non datate. Si ricorda infatti che le scarpe subiscono un invecchiamento tale che la suola perda le sue originali capacità di grip a distanza di 3-5 anni.

E’ sempre meglio valutare bene anche tale aspetto durante la scelta in fase di acquisto, leggendo il manuale di istruzioni ove è riportata la scadenza rispetto all’anno di fabbricazione. 

Migliori calzature antinfortunistiche

Quali calzature antinfortunistiche vi consigliamo? La nostra esperienza ci dice che non esiste un brand migliore di altri o un tipo di calzatura perfetta per i lavori in quota.

Affidarsi a produttori con decenni di esperienza e con qualità delle produzioni garantite, vi darà una sicurezza aggiuntiva sul grado di protezione e sulla durata del prodotto. 

Ai nostri clienti che operano nei lavori in quota consigliamo sempre scarpe S3 alte e, in inverno, con certificazioni supplementari WR e CI.  

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